diumenge, 25 de març del 2012

Pensaments inconnexes - CXV -

De formar talents o no, o simplement formar...


Noticia del diari Ara: Més d'una dècada formant talents

Jo no sé si és talentós, si té talent. Si us ben puc assegurar que ningú, ningú, li està regalant res. Viu a l'ESMUC de dilluns a diumenge. Ara, m'entre escric això, és allà estudiant, assajant. Sols ha "descansat" aquest matí.

I per això és per mi, per nosaltres, un orgull saber que ha sigut escollit per tocar en el concert núm. 20 de la temporada de l'Auditori de Barcelona. En la 5à. Simfonia de Shostakovitx.

(Si disposeu de 45 min. aprox.)

I, uns quants dies després, un programa més complex en el concert núm. 22: Blancafort i Bartók.

Tot i que, alguns "prohoms" de CULTURA i EDUCACIÓ d'aquest país al que estem annexionats per força, i segurament deguts a la poca feina que tenen, o a la seva pròpia (in)cultura, aconsegueixin coses com aquestes, (aquí més).

Ara em ve al cap una cançó d'en Sergio Cammariere: Paese di Finti. La va escriure pensant en el seu país, Itàlia. Però, diria que és tant aplicable a aquest que ens toca viure!

Aquí us deixo la lletra:

Paese di finti
(Parole di R. Kunstler / Musica di S. Cammariere -Disc: Carovane (2009))

Questo è un paese di finti
Di matrimoni e scandali in tivvù
Sepolcri imbiancati e dipinti
E noi che non siamo zulù
A volte pensiamo che
Tutto è sbagliato davvero

Non contano più i meriti o il lavoro
Di chi a quest’era triste dà di più
Di un semplice presenzialismo austero
Per camuffar’ l’assenza di virtù

Nessuno ha fatto niente per cambiare
E regna solo ipocrisia
E’ assente la cultura
E si fa sempre gara a chi ruba di più

Possibile che in mezzo a tanta gente
Nessuno poi che veda quanti inganni
Sfilate di cervelli vuoti e il niente
L’han’ fatta da padroni fino a qua

Anni tristi come la tua impostura
Cataclismi sulla magistratura
Nel gioco retto ancora dal sistema
Non si pone più il problema
Nessuno tra di voi che aspiri al vero
In questo strano ministero

Queso è un paese di finti
Di matrimoni e scandali in tivvù
Sepolcri imbiancati e dipinti
Gente che non ne può più
Di stare a sentire soltanto parole e parole

Ma tutti in fila a dare premi assurdi
A chi da qualche nuovo mecenate
E’ stato messo lì per la paura
Che le sporcizie vengano svelate

Così in due giorni nasce un santo
E qualche volta, vedi, poi succede
Che se qualcuno cade giù
Si applaude e si continua in malafede

A fare finta di essere innocenti
Di destra o di sinistra cosa importa
La storia è come un tunnel senza uscita
Ma il palazzo del potere sai che porte non ne ha

Anni tristi e pieni di paura
Equilibrismi di una legislatura
Si vota tutti gli anni per cambiare
Però poi non cambia niente
La frutta costa come la benzina
E non lo trovo divertente

Questo è un paese di finti
Di calcio e di politica in tivvù
Democristiani e leghisti
Ma il sesso rimane tabù
Finchè la notizia di quel presidente in mutande
Fa il giro del mondo e diventa una cosa che fa
Di una hostess qualunque una diva, una celebrità.



En fi...
Procurarem fruir dels concerts...